02 settembre 2016

Diagnosi e terapia dei disturbi del sonno

Il sonno è una funzione essenziale per la nostra vita, così come mangiare o bere. Trascorriamo circa il un terzo della nostra vita dormendo e benché sia stato spesso considerato un momento di vita perso, in realtà è una fase molto attiva in cui avvengono importanti funzioni come la produzione di alcuni ormoni, il consolidamento della memoria, il recupero dei danni tissutali, il recupero dalle fatiche fisiche e mentali. Dormire bene serve per migliorare la nostra salute e la nostra qualità di vita.

Eppure nelle nostre giornate di 24 ore si cerca sempre più di ridurre le ore destinate al sonno e negli ultimi 50 anni vi è stata una riduzione media di sonno di circa 1,5-2 ore. Inoltre si stima che in Italia vi siano oltre 9 milioni di insonni cronici e circa il 45% della popolazione soffre di insonnia transitoria.

Già una notte insonne è causa di faticabilità, sonnolenza diurna, irritabilità, deficit di concentrazione e di attenzione, deficit di memoria, ma una insonnia cronica è responsabile di numerose patologie quali obesità, ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, disturbi delle condotte alimentari, disturbi cardiocircolatori, ansia e depressione.

Sempre più importante è quindi una attenta valutazione del sonno e dei suoi disturbi.

Una accurata anamnesi è fondamentale per inquadrare il tipo di disturbo, ma numerosi strumenti possono essere di aiuto per una valutazione clinica, dal diario del sonno a questionari indirizzati ai diversi quadri clinici.

Indispensabili sono comunque gli esami strumentali. L’actigrafia ci consente una valutazione oggettiva per una o più settimane dell’andamento del ritmo sonno-veglia, delle ore reali di sonno, della presenza di risvegli o di difficoltà ad addormentarsi. L’actigrafo è come un orologio da polso che deve essere indossato per tutto il periodo di registrazione. I dati vengono poi scaricati su un computer in cui, un programma dedicato, permette una analisi dei parametri considerati (latenza del sonno, tempo totale di sonno, risvegli intrasonno ecc.).

Il gold standard per lo studio del sonno e dei suoi disturbi è comunque la polisonnografia che ci consente la registrazione simultanea di numerosi parametri (attività elettrica cerebrale, movimenti oculari, attività muscolare dai muscoli sottomentonieri e dalle gambe, russamento, flusso oronasale, movimenti respiratori toracici ed addominali, saturazione di O2, attività cardiaca, posizione del corpo). Mentre il soggetto dorme, tutti i dati vengono memorizzati in un piccolo apparecchio posizionato sull’addome. Il paziente è comunque libero di muoversi e se necessario recarsi al bagno anche durante la notte. In alcuni casi è prevista anche una registrazione video di tutta la notte (videopolisonnografia).

Data la complessità della preparazione, viene generalmente eseguito in regime di ricovero.

La polisonnografia permette di evidenziare la presenza di disturbi respiratori nel sonno (russamento ed apnee), la comparsa di aritmie cardiache, le fasi di desaturazione di O2,  ma anche di effettuare una analisi qualitativa e quantitativa del sonno stesso, differenziare le varie fasi di sonno NON-REM e REM, registrare la presenza di condizioni patologiche come la sindrome delle gambe senza risposo, i movimenti periodici degli arti, le parasonnie, le epilessie notturne, i disturbi comportamentali della fase REM.

Nel caso si sospetti una Sindrome delle Apnee Notturne nel Sonno (OSAS), una prima analisi può essere effettuata con la polisonnografia cardiorespiratoria (o più esattamente poligrafia cardiorespiratoria) con la quale vengono monitorati durante il sonno solo alcuni parametri (flusso oronasale, movimenti toracici ed addominali, russamento, ECG monocanale, saturazione di O2, posizione corporea) attraverso i quali è possibile documentare se si verificano apnee, quante sono, il livello di desaturazione di O2 durante le apnee. Un numero di apnee maggiore di cinque l’ora può essere considerato patologico negli adulti mentre nei bambini non si deve avere più di una apnea l’ora.

L’esame viene eseguito ambulatoriamente, il paziente, dopo il montaggio dell’apparecchiatura da parte di un tecnico, torna a dormire a casa.

Nei pazienti in cui gli esami strumentali confermino la presenza di apnee nel sonno, si effettua anche la titolazione della CPAP. La CPAP è una apparecchiatura, costituita da una mascherina oro-nasale collegata con un tubo ad un piccolo compressore, che attraverso una pressione positiva mantiene pervie le vie aeree superiori ed impedisce che vi siano apnee nel sonno. La titolazione, cioè il livello di pressione a cui deve essere tarata la macchina, a seconda dei casi può essere effettuata ambulatorialmente od in regime di ricovero durante l’esecuzione di esame polisonnografico.

Specialista in Neurologia e Presidente ASSIREM (Associazione Scientifica Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del Sonno