Sistema robotico Da Vinci

Dalla Laparoscopia urologica alla Chirurgia Robotica

In passato i pazienti portatori di una neoplasia prostatica, dovendo affrontare un intervento chirurgico, non avevano molta scelta riguardo al tipo di procedimento da adottare.

Fino al 1997 l'intervento era eseguito a cielo aperto, sia per via retropubica (PRR) che per via perineale (PRP). In seguito a questi interventi i pazienti avevano spesso una lunga degenza con dolori post-operatori non indifferenti dovuti essenzialmente all'incisione chirurgica e che richiedevano terapie antidolorifiche importanti. Le perdite di sangue durante l'intervento erano sempre relativamente abbondanti e la convalescenza durava alcune settimane.

Nel novembre 1997 Richard Gaston a Bordeaux eseguiva la prima prostatectomia radicale laparoscopica in Europa ed una nuova era della chirurgia urologica si apriva.

I vantaggi di questa nuova tecnica erano evidenti ma le difficoltà di esecuzione limitavano questo approccio innovativo ad un numero relativamente ristretto di centri.

Nel 1999 la “Intuitive Surgical" metteva a punto il suo primo robot chirurgico a cui, ricordando il grande Leonardo, fu dato il nome di Robot "da Vinci".

 Grazie a questa nuova tecnologia, a partire dall'anno 2000, la chirurgia prostatica faceva ancora un grande balzo in avanti. Infatti i primi interventi di prostatectomia radicale robotica venivano eseguiti, quasi in contemporanea, sulle due sponde dell'Atlantico, a Francoforte ed a Richmond in Virginia.

Il sistema consiste in una serie di bracci, tre oppure quattro, che montano gli strumenti chirurgici (pinze, forbici, aspiratori, divaricatori) ed in una consolle dove il chirurgo, utilizzando un sistema ottico a 3 dimensioni, li può controllare e comandare a distanza.

I vantaggi del Robot consistono essenzialmente in una visione nettamente superiore (3D) e nella possibilità di utilizzare degli strumenti, dedicati in particolare all'intervento di prostatectomia radicale, che hanno la possibilità di essere mossi in ben 7 direzioni (endowrist), cosa non possibile con la laparoscopia tradizionale.

Inoltre, il movimento delle mani del chirurgo viene anche demoltiplicato da 1 a 6 consentendo una finezza di movimenti altrimenti non raggiungibile.

Le conseguenze immediate dell'utilizzo di questa tecnologia sono una migliore continenza post-operatoria ed un risparmio ottimale dei fasci neuro-vascolari con netti vantaggi sull'attività sessuale.

Grazie a questi risultati la chirurgia robotica si è rapidamente diffusa nel mondo occidentale. Attualmente vi sono circa 800 sistemi "da Vinci" nel mondo di cui ben 647 negli Stati Uniti. I pazienti affetti da carcinoma prostatico che vengono operati annualmente, utilizzando il Robot "da Vinci", hanno raggiunto il numero di 80.000.

Da questi numeri si evince che la chirurgia robotica si è ormai affermata come la tecnica migliore per la terapia chirurgica del carcinoma prostatico.

L'intervento di Prostatectomia Radicale non è l'unico che viene abitualmente eseguito con il Robot. Infatti, nei centri più avanzati, anche la cistectomia radicale, la pieloplastica per le stenosi del giunto pielo-ureterico e le nefrectomie parziali per i tumori del rene vengono abitualmente eseguite con il Robot "da Vinci".

E' evidente che la chirurgia urologica stia subendo una trasformazione radicale e che nei prossimi anni il progresso ci porterà ad una utilizzazione sempre più diffusa di questa tecnologia all'avanguardia.

VANTAGGI
  • La possibilità di lavorare con una visione a 3D e con un ingrandimento da 10 a 15 volte permette al chirurgo di effettuare un intervento con un grado di precisione nettamente superiore alla chirurgia a cielo aperto ed anche alla laparoscopia tradizionale.
  • Questa precisione consente di effettuare un intervento con un campo operatorio praticamente esangue con netto beneficio per il paziente, assenza di emotrasfusioni e rapida ripresa.
  • Grazie alla possibilità di identificare le strutture anatomiche è possibile per il chirurgo risparmiare i fasci neuro-vascolari con la conseguente conservazione della potenza sessuale.
  • Analogamente la preparazione accurata dell'apice prostatico, dell'uretra membranosa e delle strutture sfinteriche dà la possibilità di avere una continenza ottimale in tempi rapidi
  • Il dolore nel post-operatorio è praticamente assente con l'approccio laparoscopico.
  • La degenza è decisamente abbreviata.
  • La convalescenza è breve ed in condizioni nettamente più favorevoli.